Papa Leone incontra i migranti americani e promette di resistere ai raid di Trump

Papa Leone XIV ha incontrato una piccola delegazione di migranti americani che portavano con sé un dono straordinario: le voci degli immigrati clandestini provenienti dagli Stati Uniti.

Guidato dal vescovo Mark Seitz di El Paso, dal vescovo ausiliare Anthony Celino e da Dylan Corbett dell’Hope Border Institute, il gruppo ha presentato al Papa un video e un fascicolo di lettere scritte a mano da famiglie di migranti che vivono all’ombra della rinnovata repressione delle deportazioni da parte del presidente Trump.

Le lettere, scritte per lo più in spagnolo, esprimevano un misto di profonda paura, dolore e fede incrollabile.

“In questi giorni viviamo con molta paura, confusione e tristezza”, ha scritto una madre senza documenti della California, descrivendo come le nuove politiche abbiano stravolto la vita quotidiana.

Un’altra madre cattolica ha confessato: “Non esco da due settimane e quando esco ho paura, anche di andare dal medico”.

Chiese l’aiuto pratico della Chiesa, fornendo avvocati specializzati in immigrazione e sostenendo i detenuti, e implorò Papa Leone di usare la sua influenza a loro favore.

In uno straordinario gesto cristiano, ha persino chiesto preghiere “per Donald Trump, affinché il suo cuore possa essere colmo di amore, compassione ed empatia”.

Altre lettere facevano eco a queste suppliche. “Ho paura di andare al lavoro perché potrei essere separato dalla mia famiglia”, ha scritto una persona, esortando “il Papa a pronunciarsi apertamente contro le incursioni e il trattamento ingiusto che la nostra comunità sta subendo”, e a condannare l’ipocrisia di “coloro che detengono il potere e si definiscono ‘cristiani'”, mentre infliggono tale paura.

Un altro scrittore ha parlato di “incertezza, paura e insicurezza” e della disperata speranza di “una giusta riforma dell’immigrazione”.

Forse la cosa più toccante era un piccolo biglietto legato al fascicolo di lettere, indirizzato semplicemente a “Papa Leone” e che implorava: “Per favore, ascoltate il grido di coloro che vengono emarginati”.

È un’eco biblica del grido dei poveri, e non è caduto nel vuoto.

Dopo aver ricevuto le lettere e ascoltato le loro storie, Papa Leone ha ringraziato il gruppo e ha ribadito la sua vicinanza alle famiglie di immigrati.

Disse loro: “La Chiesa non può restare in silenzio di fronte all’ingiustizia. Voi siete con me. E io sono con voi”.

Nei suoi primi giorni di mandato, ha invitato la Chiesa a essere “sempre attenta al grido dei poveri, dei bisognosi e degli emarginati”, e oggi ha dimostrato personalmente questa attenzione.

L’incontro di Papa Leone con questi migranti avviene in un momento di crescenti faide pubbliche tra il Vaticano e il movimento nazionalista di destra americano.

In effetti, la difesa degli immigrati da parte del papa ha fatto notizia, e ha irritato la politica, durante il secondo mandato di Donald Trump

Christopher Hale

Di wp