Negli ultimi anni il cambiamento climatico sta mostrando con sempre maggiore evidenza i suoi effetti in tutto il bacino del Mediterraneo, dal Nord Africa all’Europa. Inverni più rigidi e imprevedibili, episodi di maltempo estremo, nevicate intense in aree solitamente temperate e improvvise ondate di freddo rappresentano sfide comuni che non conoscono confini geografici. In questo contesto, la prevenzione e la cooperazione diventano strumenti essenziali per proteggere le popolazioni più esposte. È proprio in questa direzione che si inserisce la recente decisione del Ministero dell’Interno del Marocco di rafforzare il proprio piano nazionale di assistenza e prevenzione contro le intemperie invernali.
Il 16 dicembre 2025 il Ministero dell’Interno marocchino ha annunciato il potenziamento del dispositivo nazionale destinato ad affrontare le difficoltà legate alla stagione invernale. L’iniziativa si fonda sulle Alte Istruzioni di Sua Maestà il Re Mohammed VI e mira a garantire una risposta più efficace, coordinata e rapida alle conseguenze delle perturbazioni meteorologiche che colpiscono soprattutto le zone montane e rurali del Paese. L’obiettivo principale è quello di proteggere le persone, salvaguardare i beni e ridurre l’impatto sociale ed economico degli eventi climatici estremi.
Uno degli elementi centrali del piano rafforzato è l’attivazione di un centro di comando e di vigilanza presso il Ministero dell’Interno, incaricato di seguire costantemente l’evoluzione delle condizioni meteorologiche e di coordinare gli interventi a livello nazionale. A questo si affianca la creazione di commissioni provinciali di sorveglianza e monitoraggio che operano direttamente sul territorio, in stretto coordinamento con i walis, i governatori e i diversi servizi pubblici coinvolti. Questa struttura consente una lettura più precisa delle necessità locali e una gestione più rapida delle emergenze.
Il piano nazionale si caratterizza inoltre per l’ampliamento del suo campo d’azione e per l’aggiornamento continuo dei dati raccolti sul terreno. Sono interessate 28 prefetture e province, molte delle quali comprendono aree difficilmente accessibili durante l’inverno, dove le nevicate, il freddo intenso e l’isolamento rappresentano un rischio concreto per le comunità locali. Particolare attenzione è riservata ai douars e alle popolazioni vulnerabili che vivono in condizioni precarie e che risentono maggiormente delle interruzioni stradali, delle difficoltà di approvvigionamento e del calo delle temperature.
Tra le azioni previste figurano il monitoraggio costante delle condizioni climatiche, l’anticipazione dei bisogni delle popolazioni e la predisposizione di mezzi logistici e materiali di prima necessità in prossimità delle zone a rischio. Il piano garantisce anche la distribuzione di aiuti diretti come viveri, coperte, mezzi di riscaldamento e legna da ardere, oltre al mantenimento delle vie di comunicazione per evitare l’isolamento prolungato delle aree colpite. Un’attenzione particolare è rivolta anche agli allevatori delle zone rurali, attraverso la fornitura di foraggio per proteggere il bestiame, risorsa fondamentale per l’economia e la sopravvivenza di molte famiglie.
Il Ministero dell’Interno ha sottolineato la mobilitazione totale delle autorità pubbliche per l’attuazione di queste misure, ribadendo al tempo stesso l’importanza del coinvolgimento attivo dei cittadini. La popolazione è invitata a seguire le indicazioni ufficiali, a limitare gli spostamenti nelle zone a rischio e ad adottare comportamenti responsabili per ridurre i pericoli legati alle condizioni meteorologiche avverse. La collaborazione tra istituzioni e cittadini è considerata un elemento chiave per la riuscita del piano e per la protezione collettiva.
Questa strategia marocchina si inserisce in un quadro più ampio di riflessione sulle sfide climatiche che interessano l’intera regione mediterranea. Anche in Europa, negli ultimi inverni, si sono moltiplicati episodi di gelo improvviso, nevicate eccezionali e disagi per le popolazioni rurali e montane. Le esperienze del Marocco e dei Paesi europei mostrano come la prevenzione, la pianificazione e la solidarietà siano strumenti indispensabili per affrontare fenomeni che diventano sempre più frequenti e intensi.
In un mondo segnato dal cambiamento climatico, le risposte non possono essere isolate. Le difficoltà legate alle intemperie, al freddo e alle emergenze ambientali devono essere affrontate insieme, attraverso la condivisione delle buone pratiche, il rafforzamento dei sistemi di protezione civile e una cooperazione più stretta tra le due sponde del Mediterraneo. Solo un approccio comune e solidale potrà permettere di ridurre i rischi, proteggere le popolazioni più fragili e costruire una maggiore resilienza di fronte alle sfide climatiche del futuro.
Marco Baratto
