Islam in italia : problema urgente

Diwp

Mar 26, 2024 #islam, #politica, #religione

L’ Islam in Italia, rappresenta la seconda religione in termini numerici in Italia, eppure essa non ha alcuna presenza giuridica in Italia. Un problema che merita una seria riflessione.  Dobbiamo domandarci se sia ancora possibile ignorare l’islam in Italia ? La risposta è no. Ma la questione è stata affrontata male fin dall’inzio. L’italia, nel rapportasi all’Islam ha seguito quella che chiamo il modello francese, ovvero mettere attorno ad un tavolo tutte le diverse associazioni del mondo islmaico presenti e cercare un iterlocutore unico. 

Credo che sia stato il peggior modo di iniziare. La prova è che ad oggi la questione non è ancora risolta . Invece che seguire il modello di un islam italiano , sarebbe stato meglio seguire la tradizione italiana delle intese , ovvero stipulare singole intese con le singole realtà mussulmane. Seguendo lo stesso procedimento con cui si sono stipulate intese con le diverse confessioni cristiane. 

Gli unici paletti che il legislatore avrebbe potuto mettere sono poche ma semplici: la prima che le associazioni islamiche , con le quali procedere alla stipula delle singole intese , si impegnino a rispetto dei valori della Costituione , in particolare all’art 7 , nella  parte in cui si afferma che ” non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano” . Che chi guida la preghiera , sia persona debitamente formata . Richiamo , a titolo di esempio quanto prevede l’ intesa con la Chiesa Luterana , dove si specifica che la Chiesa ” rilascia apposita certificazione della qualifica di pastore, diacono o presbiterio.” . 

Se chiedessimo alle sincole associazioni islamiche che vogliono l’intesa con lo Stato , una certificazione della qualifica di Imam , predicatore o predicatrice , rialsciata da Isituti garantiti dagli Stati nazionali , penso solo a titolo di esmpio all’ istituto Mohammed  VI  che ha proprio come funzione quella di formare, anche sotto il profilo giurdico coloro che possono guidare la preghiera sarebbe un passo importante. 

Sull’obbligo della predicazione del Sermone del Venerdì in lingua italiana , non credo che sia necessario l’obbligo. Questo di fatto avviene in modo spontaneo , visto che i luoghi di prghiera oggi accolgono tanti immigrati e spesso l’italiano è l’unica lingua franca che permette di essere capiti da tutti.

L’islam in italia deve trovare una sua collocazione giuridica , anche perchè altrimenti rischiamo la situazione di troppi “imam improvvisarti” , di luoghi di culto di difficile controllo , rischiamo di aiutare il radicalismo religioso non di avversarlo veramente 

Marco Baratto

Marco Baratto, laureato in legge presso l’Università Cattolica , si interessa di dialogo tra le religione, membro della “Fraternité d’Abraham” e collabora alla realizzazione di diversi momenti di approfondimento del dialogo inter religioso

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