Il Consolato Generale del Regno del Marocco a Pontoise ha ospitato una serata eccezionale che ha incarnato i valori di vicinanza e apertura. Fu testimone di un momento raro in cui gli intellettuali incontrarono i funzionari e la voce della creatività si fuse con la visione dello Stato
In questo momento, il console generale Salah Eddine Touis è emerso in modo abbagliante, non solo come rappresentante dello Stato, ma anche come statista che ascolta, sente, dialoga e crede che la cultura non sia un lusso, ma una necessità, e che l’intellettuale abbia una posizione non meno importante di qualsiasi altro pilastro della nazione. Ha dato un esempio unico di rispetto per la cultura e gli intellettuali e ha addirittura trasformato il consolato in uno spazio aperto all’espressione, all’incontro e alla celebrazione.
Nella sua persona si incontravano dignità e umiltà, responsabilità e profonda consapevolezza culturale, per cui la sua presenza era radiosa, calda e ispiratrice. Era più vicino a un intellettuale portatore delle preoccupazioni della nazione che a una descrizione protocollare. Aprì il suo cuore agli intellettuali, uomini e donne, ascoltando i loro gemiti, i loro grandi interrogativi e il loro desiderio di una patria che potesse accogliere i loro sogni, anche da lontano.
La serata di poesia è stata un evento prettamente femminile, frutto delle penne di poetesse marocchine che rappresentano la diaspora e la patria con grande ricchezza di sentimento e visione. Nelle loro poesie hanno ritratto la patria con tutti i suoi paesaggi, i suoi rituali e i suoi colori, dai deserti alle montagne, dalle sue profondità storiche al suo orizzonte rinnovato. Le loro penne sono una testimonianza del fatto che le scrittrici all’estero sono non solo presenti, ma anche creative, efficaci e preservano l’identità della patria in esilio.
La cerimonia è stata onorata dalla presenza del signor Mohamed Zroualt, presidente della Federazione delle associazioni marocchine in Europa, e del suo vice, il signor Abdel Aziz Al-Mirimi, due modelli di vera cittadinanza e di impegno positivo nelle questioni nazionali. La serata è stata inoltre allietata dalle melodie degli artisti Al-Hussein e Al-Sayed Al-Alawi, in un medley musicale che rifletteva lo spirito del Marocco nelle sue manifestazioni più belle.
Non è mancato il tocco istituzionale, con la presenza della Sig.ra Kawthar Al-Dalhati, Vice Console, e della Sig.ra Kalthoum Rushdi, Vice Sindaco di Cergy, in una scena che ha unito la bellezza formale alla profondità umana, affermando che la diplomazia è inscindibile dal polso della cultura e non trascende il linguaggio della poesia e della creatività.
È così che vorremmo vedere la diaspora… ed è così che vorremmo che fossero le istituzioni del nostro Paese: attente, accoglienti, irradiate dal bagliore della cultura e i cui funzionari credessero che gli intellettuali non cerchino privilegi, ma piuttosto uno spazio che li ascolti e li accolga.
Omaggio al Console Generale Salah Eddine Touis, per aver capito che la cultura è il passaporto più bello del Marocco all’estero… e perché il suo ascolto non è stato un complimento, ma piuttosto una presa di posizione.
Zakia Laroussi