Marocco : la multilateralità come arma vincente

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Mag 29, 2025 #Marocco, #politica, #Russia

Analisi sul vertice di Mosca

In un mondo sempre più polarizzato, segnato dal ritorno di logiche da guerra fredda e da contrapposizioni tra nuovi blocchi geopolitici, il Marocco si distingue per una linea diplomatica improntata alla saggezza, al pragmatismo e all’impegno verso una cooperazione multipolare. La recente partecipazione del Regno al 13° incontro internazionale degli alti rappresentanti responsabili delle questioni di sicurezza, tenutosi a Mosca, ne è una prova concreta.

La presenza del Direttore generale della sicurezza nazionale e della sorveglianza territoriale, Abdellatif Hammouchi, non solo conferma l’importanza che il Marocco attribuisce alla cooperazione internazionale in materia di sicurezza, ma sottolinea anche il ruolo crescente del paese come attore mediatore e stabilizzatore nel contesto globale.

La politica estera marocchina è ormai riconosciuta per la sua coerenza, per la capacità di rimanere autonoma e per la scelta consapevole di non lasciarsi ingabbiare in alleanze rigide. Questa posizione si riflette in modo evidente nell’approccio multipolare adottato da Rabat: un approccio che punta al dialogo, alla costruzione di ponti e alla promozione di soluzioni condivise, invece che alla logica della contrapposizione.

In occasione del forum di Mosca, Hammouchi ha ribadito la centralità della cooperazione giusta ed equa tra i Paesi quale chiave per affrontare le sfide comuni. Le sue parole richiamano un’etica della responsabilità condivisa, dove il principio del “win-win” guida le relazioni internazionali in ambito di sicurezza. La minaccia è sempre più transnazionale: terrorismo, cybercriminalità, migrazioni irregolari, traffico di droga e di esseri umani sono problemi che nessun Paese può affrontare da solo. Serve un’architettura di sicurezza collettiva, coesa, paritetica e rispettosa delle sovranità nazionali.

Il Marocco gode oggi di una credibilità consolidata presso i suoi partner internazionali in materia di sicurezza. La sua partecipazione attiva nei forum multilaterali, i successi operativi contro le reti terroristiche e criminali, così come la sua disponibilità allo scambio di informazioni e alla cooperazione tecnica, lo rendono un partner affidabile e ricercato.

Durante il forum di Mosca, il capo della sicurezza marocchina ha tenuto incontri bilaterali con diversi dirigenti e membri di servizi di sicurezza e di intelligence di Paesi “fratelli e amici”, tra cui il Servizio Federale di Sicurezza della Russia (FSB). Questi colloqui non si sono limitati alle mere formalità, ma hanno esplorato questioni strategiche e modalità concrete per rafforzare la cooperazione bilaterale di fronte a minacce emergenti.

Questa dimensione operativa della diplomazia di sicurezza rappresenta una delle cifre più importanti della politica estera del Marocco, che non si limita ai tavoli diplomatici, ma si declina anche in azioni sul campo, nella formazione, nello scambio di know-how e nella gestione condivisa delle crisi.

L’invito esteso a oltre 150 Paesi del Sud Globale, membri della CSI (Comunità degli Stati Indipendenti), dell’OTSC (Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva), della SCO (Shanghai Cooperation Organization), dell’UEE (Unione Economica Eurasiatica) e a numerose organizzazioni internazionali sottolinea il carattere globale e multipolare del forum di Mosca.

Il Marocco ha saputo inserirsi con naturalezza in questo contesto: da un lato è partner privilegiato dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, dall’altro rafforza i suoi legami con potenze emergenti come la Russia, la Cina e i Paesi dell’Asia centrale. Questa versatilità diplomatica permette al Regno di giocare un ruolo attivo nei nuovi equilibri internazionali, posizionandosi come interlocutore credibile, al di là delle logiche di schieramento.

La visione marocchina, pur radicata nella realtà e nella tutela degli interessi nazionali, si proietta oltre il contingente. Il mondo sta vivendo profondi cambiamenti tettonici — come li ha definiti Sergej Šojgu, Segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa — sia nelle relazioni economiche, sia nella politica estera globale. In questo scenario fluido e spesso caotico, il Marocco propone una postura che evita l’irrigidimento e si fonda sulla flessibilità strategica.

Questa flessibilità non è sinonimo di ambiguità, ma espressione di un’intelligenza geopolitica raffinata, che cerca di evitare la trappola delle “alleanze obbligate” e preferisce un approccio di tipo funzionale, orientato alla soluzione dei problemi e alla costruzione della fiducia reciproca.

La presenza del Marocco a Mosca, in un contesto di forte tensione tra blocchi internazionali, è un atto diplomatico carico di significato. È una dimostrazione concreta della volontà del Regno di contribuire alla costruzione di un ordine internazionale più equo, basato sul rispetto, sulla parità e sulla condivisione delle responsabilità.

Il Marocco, vittima indiretta di una guerra fredda ideologica tra Paesi e gruppi che ancora si ispirano a logiche del passato, mostra invece la via del superamento, della collaborazione costruttiva e del pragmatismo. In questo senso, la scelta di partecipare a un forum organizzato in Russia non rappresenta un’adesione a un blocco, bensì l’adesione a un’idea: quella di un mondo multipolare, aperto al dialogo, capace di costruire ponti dove altri vedono solo muri.

Marco Baratto

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