GUIDA AUTONOMA, RAIMONDO (FDI): COLMARE VUOTO NORMATIVO E DARE A ITALIA RUOLO STRATEGICO*

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Ago 1, 2025 #politica
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Roma, 29 lug – “È iniziato oggi in Commissione Trasporti della Camera l’esame della mia risoluzione sulla guida autonoma, un atto che intende colmare un vuoto normativo nel nostro ordinamento e aprire una concreta prospettiva di sviluppo per un settore strategico. L’innovazione tecnologica nel settore della mobilità corre veloce e abbiamo il dovere di adeguare la nostra legislazione. L’Unione Europea ha già autorizzato la guida autonoma di livello 3 e Paesi come la Germania stanno sperimentando sistemi avanzati anche su autostrade, elevando i limiti di velocità fino a 130 km/h per veicoli dotati di queste tecnologie”. Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Trasporti alla Camera Fabio RAIMONDO, primo firmatario della risoluzione. “In Italia, invece, il nostro Codice della Strada è ancora ancorato a una concezione tradizionale del veicolo, definito all’articolo 46 come ‘guidato dall’uomo’. Una definizione ormai superata, soprattutto alla luce della modifica alla Convenzione di Vienna, in vigore dal luglio 2022, che riconosce anche i veicoli dotati di sistemi di guida autonoma. Non possiamo permettere che l’Italia resti indietro. Per questo, con la risoluzione in discussione, chiediamo al Governo tre impegni chiari: aggiornare il Codice della Strada per includere la guida autonoma, istituire un Piano Nazionale che coinvolga imprese, università e attori tecnologici, e prevedere incentivi per sostenere lo sviluppo e l’adozione di queste tecnologie strategiche. Particolare attenzione va riservata anche all’integrazione della guida autonoma con il Trasporto Pubblico Locale, soprattutto nei servizi di primo e ultimo miglio, che possono beneficiare in modo significativo dell’impiego di navette e soluzioni intelligenti per collegare aree meno servite o a bassa densità abitativa, migliorando così accessibilità, sostenibilità e qualità del servizio. La guida autonoma non è più una visione futuristica, ma una realtà già in fase di sperimentazione anche in Italia. È nostro dovere politico accompagnare questo processo con regole moderne, responsabilità definite e strumenti di sostegno efficaci. L’Italia può essere protagonista, non spettatrice, della mobilità del futuro”. (gci) 291232 LUG 25

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