I SEMINARISTI: AGENTI PER L’EVANGELIZZAZIONE E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO

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Ago 26, 2025 #Chiesa, #religione

Normalmente il mese di giugno è il momento in cui i seminaristi di S. Agostino maggiore Jos, erano soliti tornare a casa per le loro lunghe vacanze, durante questo periodo come un modo per radicarsi nel viaggio che stanno per intraprendere verso il sacerdozio ministeriale, la diocesi dopo alcuni giorni di orientamento e workshop fatti a loro.  li invierà alle parrocchie per il lavoro apostolico.

L’invio di seminaristi per l’esperienza apostolica nella diocesi di Jalingo, come in qualsiasi diocesi, svolge un ruolo cruciale nella loro formazione umana, spirituale, pastorale e intellettuale, nonché nella vita delle persone con cui sono inviati a lavorare. Tuttavia, la diocesi di Jalingo offre un contesto particolarmente significativo e stimolante a causa della sua diversità culturale, delle realtà socio-economiche e dell’ambiente missionario. Di seguito è riportata una ripartizione dell’importanza:

1. Esposizione pastorale a un contesto missionario

La diocesi di Jalingo è una diocesi in via di sviluppo, con molte comunità rurali e svantaggiate. Ciò fornisce ai seminaristi un’esperienza diretta dell’evangelizzazione di base e la comprensione delle realtà del ministero pastorale in aree con risorse limitate.

2. Immersione culturale e sensibilità interreligiosa

Lo Stato di Taraba, dove si trova la diocesi di Jalingo, è noto per la sua diversità etnica e religiosa I seminaristi imparano a lavorare tra diverse tribù e lingue. Sono esposti al dialogo interreligioso, soprattutto nelle aree con una significativa popolazione musulmana. Inoltre, imparano a sviluppare competenze per promuovere la pace e la tolleranza, che sono cruciali in parti della Nigeria dove possono sorgere tensioni.

3. La formazione umana attraverso la semplicità e il servizio

Incoraggia la semplicità di vita, l’umiltà e la resilienza. Costruiscono anche un senso di solidarietà con i poveri, aumentando l’empatia e la compassione. 

4. Competenze del ministero nel mondo reale

Il lavoro apostolico offre ai seminaristi l’opportunità di predicare, insegnare il catechismo, visitare i malati, gli anziani e anche di organizzare ministeri per i giovani e i bambini come (CYON e Santa infanzia). E per coloro che si trovano in aree remote che sviluppano competenze pastorali di base e infine lavorano a stretto contatto con sacerdoti, religiosi e leader laici promuovendo un ministero collaborativo.

5. Discernimento vocazionale

Le difficili situazioni pastorali della diocesi di Jalingo aiutano i seminaristi a chiarire la loro prontezza e volontà di servire ovunque la Chiesa abbia bisogno di loro e ad approfondire il loro senso di chiamata confrontandosi con le gioie e le lotte del sacerdozio nella vita reale. Li aiuta anche a sviluppare una vita di preghiera più autentica, radicata nelle realtà quotidiane del ministero.

6. Rafforzare la Chiesa locale

Quando i seminaristi vengono inviati per il lavoro apostolico, ci si aspetta che contribuiscano alla crescita della chiesa locale, portando nuove energie e idee, formando relazioni con le comunità locali, il che aiuta nella futura incardinazione o collaborazione missionaria. Inoltre, devono favorire il senso di solidarietà tra i seminari e le diocesi, aiutando la Chiesa universale a crescere nella comunione.

Conclusione

Inviare seminaristi nelle parrocchie per l’esperienza apostolica non è solo benefico, è formativo ed essenziale. Plasma i futuri sacerdoti ad essere veri missionari pronti a servire con compassione, coraggio e competenza in qualsiasi parte del mondo, specialmente dove la Chiesa sta affrontando le sfide della crisi di fede e dove la Chiesa sta ancora crescendo.

Rev. Padre Joshua Joseph

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