Con l’elezione di un nuovo Papa 08 maggio 2025, ogni fedele sente nel cuore un rinnovato senso di attesa e di speranza. In un mondo segnato da guerre, disuguaglianze, solitudini e crisi spirituali, mi chiedo quale voce debba avere oggi la Chiesa. Credo che il primo discorso del Santo Padre debba essere, prima di tutto, una parola di ascolto e di vicinanza.
Il nostro tempo ci chiede una Chiesa che non si chiuda in sé stessa, ma che esca, che incontri, che curi le ferite dell’umanità. Una Chiesa che non abbia paura di cambiare ciò che è superfluo, pur restando fedele al Vangelo. Una Chiesa che parli di pace mentre il mondo costruisce muri, che viva la povertà mentre il mondo accumula ricchezze, che custodisca il creato mentre la terra geme sotto il peso dello sfruttamento.
Il Papa Leone XlV, nel suo primo saluto al mondo, dovrebbe ricordarci che siamo tutti parte della stessa missione. Che la fede non è solo dottrina, ma vita vissuta. Che il cammino non si fa da soli, ma insieme, come popolo di Dio.
Sogno una Chiesa che accompagni, che ascolti i giovani, che rialzi chi cade, che non abbia paura del nuovo, perché il Vangelo è sempre giovane. É bello un Papa che, nel suo primo discorso, ha parlato non solo da capo, ma da padre e fratello maggiore: vicino, comprensivo, pronto a guidare con umiltà e amore.
Grazie mille per Santo Padre Leone
Pedro Paulino Sampaio