La frase “Ho detto amatevi, non armatevi” è un grido soffocato in una realtà marcia e violenta. Viviamo circondati da arsenali nucleari pronti a distruggere il pianeta, droni assassini che uccidono a distanza senza pietà, sottomarini che si muovono nelle profondità preparando carneficine silenziose.
Le grandi potenze accumulano armi e potere mentre impoveriscono interi popoli e distruggono ciò che resta della pace. Nelle società la violenza non è più solo fisica, ma anche ideologica e culturale.
Le persone sono imprigionate da ideologie tossiche che distruggono il senso comune e l’umanità. Il dibattito pubblico è una guerra sporca dove la menzogna, la manipolazione e l’odio sono armi usate senza pudore.
I social network, lontani dall’unire, sono campi di battaglia che distruggono amicizie e famiglie.
La famiglia tradizionale è sotto attacco e si sta corrodendo. I programmi digitali per bambini iniettano perversione e ideologie distruttive nelle menti dei più piccoli, rubando loro l’innocenza e distruggendo valori essenziali.
La cultura è dominata da interessi che promuovono il relativismo morale e la decadenza etica. Ciò che era sacro oggi è trattato con disprezzo e derisione.
Le religioni e le istituzioni che dovrebbero essere fari di speranza sono state corrotte e strumentalizzate per giustificare violenza, odio ed esclusione. Promuovono divisioni, alimentano rancore e trasformano l’amore in un concetto vuoto. Sono complici silenziose della distruzione dell’umanità.
Milioni sono spesi in armi di distruzione di massa mentre milioni muoiono di fame, malattia e disperazione. La diplomazia è un teatro ipocrita che nasconde crudeli interessi di potere e dominio.
Il mondo cammina verso una catastrofe annunciata perché nessuno ha il coraggio di affrontare i veri responsabili. Dentro ogni persona crescono paura, sfiducia e freddezza.
Si ergono muri emotivi che impediscono amore e solidarietà. L’empatia viene assassinata dalla selvaggia egoismo e competizione. Armarsi non significa solo prendere armi fisiche, ma anche innalzare difese che uccidono il cuore e distruggono la possibilità di umanità.
Amare è diventato il più grande atto di ribellione. Serve un coraggio brutale per disarmare il proprio cuore in un mondo che valorizza violenza, odio e indifferenza. Scegliere di amare significa resistere alla degradazione morale, sfidare l’ipocrisia di chi vuole un mondo diviso e in guerra.
AMATEVI, NON ARMATEVI
Non è una richiesta debole. È una denuncia implacabile della follia che domina il mondo.
Se non disarmiamo corpo e mente, la guerra sarà eterna e la distruzione totale.
La salvezza dell’umanità dipende dal coraggio di abbandonare le armi fisiche, emotive e culturali e ricostruire il mondo con amore, verità e giustizia.
Conclusione
Se continuiamo ad armare solo le mani e a mantenere i cuori chiusi, la distruzione sarà inevitabile e totale.
Non c’è spazio per mezze misure né false speranze.
L’umanità sta camminando verso l’abisso perché preferisce alimentare odio, paura e violenza piuttosto che assumersi il coraggio di amare veramente.
La guerra che ci aspetta non sarà solo di armi, ma la morte di ciò che resta di umanità in ognuno di noi.
La vera rivoluzione richiede di disarmare l’interno, strappare le menzogne, distruggere ideologie marce e restaurare la verità semplice e dura dell’amore. Senza questo siamo condannati a un futuro di cenere, oscurità e silenzio.
Il tempo di scegliere è ora. O ci amiamo e disarmiamo per sempre, o saremo distrutti dalla follia che abbiamo contribuito ad alimentare.
Don Pedro Sampaio